Esercizi sclerosi multipla: in questo articolo voglio parlarti di esercizi fisici e di come ottimizzare i risultati che puoi ottenere ponendo la tua attenzione su alcuni aspetti non trascurabili.
Con una patologia degenerativa l’esercizio fisico è di fondamentale importanza. Ti aiuta a mantenere il più possibile la muscolatura elastica e a rinforzare il tuo equilibrio psicofisico, favorendo il tuo ruolo attivo nel percorso di cura.
OTTIMIZZARE I RISULTATI
La fatigue, ovvero la stanchezza cronica, è un aspetto che influisce pesantemente sul nostro benessere psicofisico. Per fare in modo di beneficiare al massimo dell’attività fisica che puoi impiegare per contrastarla, diventa imperativo considerare cinque aspetti fondamentali:
- energia
- tempo di recupero
- fattori psicologici
- tipo di programma
- aumento progressivo
Siamo tutti diversi e con un diverso grado di difficoltà ma questi sono spunti generali che possono risultare interessanti per tutti, a prescindere dall’obiettivo che si vuole raggiungere.
Anzi sono sicuramente utili anche per atleti che non hanno la nostra patologia ma che vogliono trarre il massimo vantaggio dallo sforzo che impiegano nell’esercizio fisico.
In caso contrario si corre il rischio di ottenere solo effetti negativi, non solo fisici ma anche relativi alla motivazione e al raggiungimento dell’ obiettivo che ti sei prefissato.
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5 ELEMENTI SOTTO LA LENTE
Eccoti i cinque elementi descritti più in dettaglio:
#1: L’Energia e gli esercizi
Non solo è consigliata l’attività fisica lontana dai pasti, ma una sana alimentazione costituisce la principale garanzia per avere un buon livello energetico da impiegare nell’attività fisica.
Alimenti di facile digeribilità come verdure e frutta fresca, forniscono energia di pronto impiego e facilitano anche processi digestivi che altrimenti contribuiscono a sottrarre energia.
#2: Il tempo di recupero per gli esercizi
Un’altra condizione che ha molto a che fare col rendimento dell’organismo è il recupero. Non è necessario esagerare con sedute troppo stancanti che poi ti lasciano privo di risorse. Meglio concentrarsi su sedute brevi ma costanti e che si possono incastrare nelle tue giornate in modo equilibrato.
Ricorda: il riposo ha la stessa importanza dell’esercizio fisico e una routine bilanciata tra sforzo e riposo ti aiuta anche a controllare la fatigue, insegnandoti a fermarti prima di essere al limite delle tue forze.
#3: Fattori psicologici ed esercizi
Prima di affrontare qualsiasi esercizio, rilassati completamente e libera la mente da ogni pensiero negativo. Gli allenamenti hanno bisogno di energia, ma anche di concentrazione e se la tua mente è distratta non sarai in grado di essere efficace.
Devi avere fiducia nel sistema d’allenamento che stai eseguendo. Non è la quantità del lavoro muscolare che origina il risultato, ma piuttosto l’intensità.
Meglio fissare piccoli obiettivi raggiungibili e misurabili e concedersi la possibilità di fare anche meno ogni tanto.
#4: Tipologia di programma per gli esercizi
Avere una linea guida è importante, ma è bene fare in modo che sia sufficientemente variegata per non trasformarla in una routine poco motivante che può costituire nel tempo un fattore negativo.
L’entusiasmo migliora il rendimento, il piacere è una parte essenziale. Non è necessario essere schiavi di certi esercizi che non ti piacciono, puoi sostituirli con altri più piacevoli La cultura fisica moderna è ricca di esercizi e macchine di allenamento, non esiste che l’imbarazzo della scelta.
#5: Aumento progressivo degli esercizi
L’attività fisica è ovviamente indirizzata prevalentemente alla conservazione dell’elasticità e del tono muscolare nei limiti del differente livello di difficoltà che affrontiamo.
Tuttavia ho personalmente riscontrato che un minimo allenamento può favorire un chiaro miglioramento, utile anche per contrastare la stanchezza cronica.
LA MIA ESPERIENZA con esercizi sclerosi multipla
Inizialmente ho fatto l’errore di pensare che il modo migliore per contrastare la patologia fosse solo quello di stancarsi il meno possibile con il conseguente unico risultato di limitare al massimo la mia mobilità.
Fortunatamente poi ho capito dell’enorme stupidaggine che stavo commettendo e mi sono messo in moto per recuperare il tempo perduto.
Ti consiglio di non commettere il mio stesso errore e soprattutto di adottare la strategia di cui ti ho parlato in modo da sfruttare consapevolmente il tempo che puoi dedicare al tuo percorso di cura.
È sempre una questione di scelta, la tua.
Resto a tua disposizione se vuoi una mano, contattami e vediamo come posso aiutarti.
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