Terapia del freddo: la mia esperienza

5 Settembre 2022

Desidero tornare a parlarti della terapia del freddo. Lo ho già fatto in un altro articolo che puoi trovare facilmente nel mio sito, nel quale ti descrivo i principi basilari del metodo ideato da Wim Hof, che è basato su esercizi di respirazione e docce fredde. Puoi leggere l’articolo cliccando qui.

Sono ormai due anni che ogni mattina faccio esercizi di respirazione seguiti da una doccia fredda e i benefici che ne ricevo in termini di lucidità mentale, rinforzo del sistema immunitario e energia psicofisica sono evidenti. 

In questo video voglio raccontarti della mia esperienza che ho vissuto partecipando ad un workshop ufficiale del metodo Wim Hof durante il quale ho avuto finalmente la possibilità di fare un ICE BATH ovvero una immersione in una vasca di acqua a +2°C.

Da tempo desideravo fare questa esperienza ma per me è diventato un po’ complicato andare autonomamente ad esempio in riva ad un laghetto e quindi, appena ho avuto la possibilità di partecipare a un workshop non troppo distante da me, ho trovato il modo di andarci. 

Quindi in questo video posso toccare due punti interessanti: da una parte il confronto tra la doccia fredda e il bagno ghiacciato e dall’altra parte parlare di forza di volontà, motivazione e sfida.

E parlo di sfida non a caso dato che da quando seguo questo metodo la mia determinazione è aumentata. 

Il freddo è onesto, diretto e quando chiama devi rispondere, non c’è tempo per le chiacchere.

E questa attitudine l’ho trasferita anche al mio vivere quotidiano e quando sono davanti a una scelta e vedo nascere in me i soliti meccanismi mentali, le solite frasi limitanti tipo:

  • non voglio mostrarmi fragile
  • cosa penserà di me la gente
  • non sono in grado 

faccio un bel respiro e agisco.

Per me la vita deve scorrere, come questo video: diretto, onesto, senza tagli o inquadrature dedicate.  Io, le mie difficoltà e l’acqua a +2°C.

MEGLIO LA DOCCIA OPPURE ICE BATH?

Sulla base della mia esperienza diretta, dopo due anni di pratica, posso condividere con te queste impressioni.

La doccia fredda

La doccia è sicuramente più facile da praticare: basta aprire l’acqua fredda. 

Per me a livello generale la doccia per certi versi è più fastidiosa, almeno all’inizio: sei sempre preso a muoverti per bagnare uniformemente il corpo. 

Però passato il primo momento tutto è più agevole e in generale mantenendo la respirazione regolare e la concentrazione il freddo si trasforma in calore dall’interno che poi rimane nel corpo anche dopo.

Benefici riscontrati dalla doccia fredda

Parlando di benefici personali posso dire questo: la mia autonomia nella camminata con due bastoni è di circa 1000 passi per un quarto d’ora, più o meno un chilometro. Se ci provo dopo una doccia fredda ci metto meno tempo per coprire la stessa distanza oppure mi spingo fino a 1400 passi.

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Ice Bath

Per quanto riguarda la ICE BATH, aldilà della metodologia più complessa (vasca, piscina, ghiaccio oppure laghetto in inverno, fiume…) la preparazione mentale è fondamentale. 

Esercizi di respirazione, poi squat e movimenti alle braccia per riscaldare gli arti prima di entrare ma soprattutto focus mentale:  è importante visualizzarsi prima di entrare, dentro in acqua e poi nel momento dell’uscita.

E quando si è pronti, si entra mantenendo la respirazione regolare e la concentrazione.

La piscina è stata riempita con l’acqua del fiume a +6°C e poi abbassata a circa +2° con del ghiaccio.

Personalmente in acqua non ho avuto problemi. A parte un poco di formicolio alle mani in realtà la sensazione di calore interno è stata intensa, sarei potuto stare più dei due minuti abbondanti che ho fatto.

Paradossalmente l’impatto con il freddo della piscina è meno aggressivo rispetto alla doccia.

Benefici riscontrati dopo l’Ice Bath

I benefici sono stati impressionanti. Per raggiungere la piscina ho compiuto un percorso con le stampelle al limite delle mie possibilità, almeno 1500 mt che ho compiuto lentamente e con l’ultima parte costituita da un breve sentiero in pendenza, sassoso e tra gli alberi. 

Ero convinto che al ritorno qualcuno avrebbe dovuto sostenermi per quel tratto in salita ma in realtà poi al ritorno dopo il bagno ero molto carico di energia e sono partito come un razzo lungo il breve sentiero.

E anche il percorso di ritorno l’ho fatto al passo con gli altri, addirittura sollevando le stampelle e facendo qualche passo senza.

IN CONCLUSIONE

Se il tuo problema sono la stanchezza, la pesantezza e la scarsa lucidità ti consiglio di sperimentare questo metodo.

I benefici che ricevi sono notevoli, e come dico spesso dipende sempre da quanto sei deciso a metterti in gioco e cambiare il tuo atteggiamento.

Il freddo è onesto, ti chiama e tu devi rispondere. 

A me questa filosofia aiuta tantissimo nel mio percorso, tanto che è diventato un momento consolidato della mia routine quotidiana

Tutti noi abbiamo desideri, buoni propositi ma poi se non siamo focalizzati perdiamo lo slancio e desistiamo. 

Se diamo troppo spazio alle convinzioni che abbiamo in testa siamo abilissimi ad auto sabotarci per non uscire dalla nostra comoda zona di comfort. Il freddo non te lo consente, provare per credere

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    Paolo Boffa

    Paolo Boffa

    Aiuto le persone affette da sclerosi multipla a ottenere la forza mentale e fisica necessaria per affrontare positivamente le difficoltà e riacquistare un nuovo benessere.A differenza di altri coach o fisioterapisti non affetti dalla patologia, propongo la mia diretta esperienza da malato, aspetto che mi permette una profonda condivisione, fondamentale per comprendere il livello del disagio dei malati, delle loro difficoltà e consentendomi di fornire loro gli strumenti più adatti al raggiungimento degli obiettivi che si sono posti.

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