Voglio parlare di Sclerosi multipla e vacanze. Di amici e di un posto magico: Lo Stralisco.
Parlare dello Stralisco mi permette di toccare tanti punti della mia personalità, della mia ricerca interiore che sono alla base del mio atteggiamento, questo mio scorrere con la malattia.
Sono molto legato a questo posto. Una baita che ho ristrutturato in un’altra vita, prima ancora di conoscere mia moglie e creare con lei una famiglia. Volevo un posto dove poter ritrovare me stesso e il mio ritmo, in silenzio, travolto da una realtà lavorativa gratificante solo dal punto di vista economico.
Negli anni ci ho portato mia figlia Aurora quando aveva solo due settimane e ho passato un mese contemplando la meraviglia della Vita che si manifestava in lei.
Qui mio figlio Davide ha imparato a camminare, tra farfalle e profumo di erba appena tagliata.
Penso che la nostra esistenza sia fatta anche di questo: momenti meravigliosi e intensi che restano cristallizzati nella nostra memoria.
È da qui che prendo la mia determinazione, la mia forza di volontà. Siamo la somma delle nostre esperienze e abbiamo sempre la possibilità di conservare il nostro equilibrio attraverso ciò che di bello abbiamo avuto in dono e che niente e nessuno potrà mai toglierci, se non lo vogliamo.
Con la malattia l’accesso a questo posto per me magico è diventato prima difficoltoso poi quasi impossibile.
L’ultima volta che ci sono salito con la mia famiglia è stato nell’ottobre 2019.
Tanto difficile per le mie gambe fu scendere allo Stralisco, tanto devastante fu la risalita.
Caddi, strisciai sulle ginocchia. Piansi davanti ai miei figli. Se non ci fosse stata mia moglie ad aiutarmi nell’ultimo pezzo di risalita sarei ancora lì.
Ci tenevo tanto a ritornare e l’anno seguente, nel luglio del 2020, un gruppo di amici fraterni organizzò per me un week end fantastico. Riuscii a scendere con le mie forze e loro mi aiutarono prendendomi in spalla per la risalita.
Abbiamo passato un week end fantastico, sotto le stelle a ridere come ragazzini.
Ed, in preda ai fumi dell’alcol, ho promesso loro che un giorno saremmo tornati allo Stralisco in elicottero.
Eh si, già. Un po’ esagerato. Ma ci credevo veramente.
I miei amici mi conoscono, sanno come affronto le mie difficoltà. A loro ho raccontato la mia idea di condividere la mia esperienza con la malattia attraverso questo blog. Hanno ascoltato le mie idee, i miei progetti e ne hanno vista la realizzazione. Conoscono la mia determinazione.
Poi quest’anno ho conosciuto un nuovo Amico, al quale ho fatto un corso sulla respirazione per aiutarlo nella gestione dell’Ansia, il suo oscuro compagno di viaggio che lo accompagna condizionando non poco il suo vivere quotidiano.
Lui, sentita la mia storia, mi ha messo in contatto con un…. PILOTA DI ELICOTTERI.
“ Non c’è problema, ti porto io allo Stralisco” mia ha detto dopo aver avuto le coordinate del posto.
E così ci sono tornato. Ancora una volta. Con i miei incredibili e preziosi Amici.
Quelli che si fanno in quattro quando ho bisogno.
Sono quelli che mentre io accendo il pannello solare stanno già tagliando l’erba per non farmi inciampare.
Sono il tessuto sociale che ho coltivato attraverso la comunicazione e l’amore. Senza sprecare la mia energia a lamentarmi per ciò che avevo perduto o a nascondermi. La vita è un fiume che scorre, ci si adatta.
È stato un fine settimana incredibile. Tornare allo Stralisco per me è sempre una gioia immensa. Forse perché la vivo sempre come fosse l’ultima volta, assaporando fino all’ultima goccia di un elisir magico che mi spinge poi a fare di tutto per poterci tornare ancora una volta.
È per questo motivo che non sono rientrato con loro il giorno dopo, ma sono restato lassù da solo per una settimana. Io e il mio oscuro passeggero in un posto magico. Da soli.
Volevo vedere cosa riuscivo a scrivere in quel silenzio.
Volevo mettermi alla prova. Volevo controllare la stanchezza con gli strumenti che conosco e insegno. Volevo guardare negli occhi il mio oscuro compagno di viaggio, a dieci anni dalla mia diagnosi.
La barca è mia, mio il timone.
Se ti interessa sapere come è andata, puoi vedere questo filmato che ho realizzato in diretta sul mio profilo di Facebook, la sera prima del mio rientro in elicottero.
Da domani si ricomincia: meditazione, esercizi di respirazione, docce fredde, cura del corpo e dello spirito. Si scorre alla grande, sempre.
Perché i bei momenti vanno conservati e ricordati, ma anche costruiti.
Sono meglio dei rimpianti, per quelli ho scelto di non avere tempo.
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